Le Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA)
Per radiazioni ottiche si intendono tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in:
- Radiazioni ultraviolette: radiazioni ottiche di lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nm. La banda degli ultravioletti è suddivisa in UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm) e UVC (100-280 nm);
- Radiazioni visibili: radiazioni ottiche di lunghezza d’onda compresa tra 380 e 780 nm;
- Radiazioni infrarosse: radiazioni ottiche di lunghezza d’onda compresa tra 780 nm e 1 mm. La regione degli infrarossi è suddivisa in IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1 – 1 mm).
Le sorgenti di radiazioni ottiche possono inoltre essere classificate in coerenti e non coerenti.
Le sorgenti di radiazioni coerenti emettono radiazioni in fase fra di loro (ovvero i minimi e i massimi delle radiazioni coincidono), e sono generate da LASER (amplificazione di luce mediante emissione stimolata da radiazione) , mentre le sorgenti di radiazioni non coerenti emettono radiazioni sfasate e sono qualsiasi radiazione ottica diversa dalla radiazione LASER.
Le radiazioni ottiche artificiali sono dannose per l’uomo perché un’esposizione eccessiva danneggia, a vari livelli di gravità in base al tipo e entità delle radiazioni ottiche artificiali e alla sensibilità individuale, l’occhio (cristallino, cornea, retina) e la cute, provocando ustioni, cataratta, fotosensibilizzazione o altre manifestazioni patologiche.
In cosa consiste la valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi specifica da esposizione a radiazioni ottiche artificiali (ROA) riguarda tutte le attività in cui occorre verificare, analizzare, identificare i livelli di esposizione dei lavoratori che utilizzano attrezzature (sorgenti) in grado di generare ROA.
I valori limite di esposizione (VLE) per le ROA non coerenti e coerenti sono indicati nell’Allegato XXXVII parte I e parte II del D.Lgs. 81/2008. Il rispetto di questi limiti di esposizione garantisce una protezione dei lavoratori esposti a ROA dagli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute.
Esempi di attività in cui potrebbero essere presenti tali sorgenti sono
- Dermatologia/Estetica
- Forni di fusione metalli/vetro
- Metalmeccanica (qualsiasi attività con fasi lavorative di saldatura , fotoincisione, taglio laser)
- Laboratori con lampade germicida
- Carrozzerie (se in possesso di lampade IR per essiccazione)
Per effettuare la valutazione dei rischi ROA occorre considerare i seguenti aspetti:
- Presenza di sorgenti di ROA coerenti e non coerenti, modalità impiego e luoghi in cui sono presenti, tempi di utilizzo e distanze.
- Acquisizione dei dati forniti dai fabbricanti o documenti tecnici/pubblicazioni che trattino situazioni analoghe.
- Classificazione delle sorgenti per consentire l’eventuale giustificazione.
- Valutazione con o senza misurazioni.
- Limiti di esposizione: il fabbricante o le misure forniscono il valore di Irradianza spettrale che permette di stimare l’Irradianza efficace. Confronto con i valori limite per valutare superamento o meno degli stessi.