CALDO E LAVORO: conoscere il rischio

Lavoratori outdoor

Alcuni lavoratori risultano essere più esposti ai rischi da caldo, i cosiddetti lavoratori outdoor, i quali ricevono fino a 3 volte la totalità della radiazione UV solare ricevuta dai lavoratori indoor, in particolare nel mondo dell’edilizia. In questo articolo vengono approfonditi i colpi di calore e gli esaurimenti da calore, le due manifestazioni cliniche più frequenti sotto il sole.

Un documento recentemente aggiornato dalla Regione Toscana, intitolato “Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dagli effetti del calore e della radiazione solare”, rispondente alle disposizioni del Decreto Legge n. 98 del 2023, fornisce linee guida per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori esposti al rischio da caldo, anche spesso chiamato “stress termico”. Il documento è redatto dal Comitato regionale di coordinamento della Regione Toscana, aggiornato con la collaborazione del Laboratorio di Sanità Pubblica della Azienda USL Toscana Sud Est.

Colpo di calore

Il colpo di calore, la condizione clinica più grave associata all’esposizione al calore, si verifica quando il centro di termoregolazione dell’organismo è gravemente compromesso dall’esposizione al caldo e la temperatura corporea sale a livelli critici (superiori a 40°C). Si tratta di un’emergenza medica che può provocare danni agli organi interni e, nei casi più gravi, la morte.

In base quanto proposto dalla AUSL di Forlì e dall’Istituto Nazionale Francese per la Ricerca sulla Sicurezza, i segni e i sintomi del colpo di calore sono strettamente legati a due parametri, la temperatura dell’aria e l’umidità relativa i quali, incrociati, forniscono un “indice di calore” / “Heat index“, che corrisponde a diversi disturbi sentinella:

Fonte: INAIL 2019, Ambienti severi caldi – Norme tecniche e indici di stress termico

Cosa fare in caso di emergenza

Durante un colpo di calore la temperatura corporea è molto alta e può anche cessare la sudorazione. Se un lavoratore mostra i segni di un possibile colpo di calore, è necessario chiamare immediatamente i Soccorsi e spostare il lavoratore in un’area fresca e ombreggiata.

Esaurimento da calore

Un’altra malattia da calore su cui si sofferma il documento toscano è l’esaurimento da calore, il secondo problema di salute più grave correlato al caldo. È caratterizzato da un esaurimento della capacità di adattamento (del cuore e del sistema termoregolatorio), specie in soggetti non acclimatati sottoposti a sforzi fisici intensi. I segni e sintomi di esaurimento da calore sono:

  • mal di testa, nausea, vertigini, debolezza
  • irritabilità, confusione
  • sete, forte sudorazione
  • temperatura corporea superiore a 38°C

Come prevenire gli effetti del caldo

Prevenzione della disidratazione
Il documento sottolinea l’importanza di prevenire la disidratazione, condizione che può aumentare il rischio di infortuni sul lavoro e l’insorgenza di patologie da calore, oltre a peggiorare le prestazioni lavorative. I fattori che favoriscono la disidratazione e le patologie da calore includono:

  • Alimentazione inadeguata
  • Insufficiente periodo di acclimatamento
  • Abbigliamento pesante e non traspirante (ad esempio dispositivi di protezione individuale, uniformi o tute da lavoro)
  • Ritmo e intensità di lavoro sostenuti
  • Malattie croniche (bronchite cronica, malattie cardiache, diabete, gastroenteriti)
  • Uso di farmaci (diuretici, antidepressivi, anticoagulanti)

Per prevenire la disidratazione, si consiglia di:

  • Rinfrescarsi e idratarsi con bevande fresche prima del turno di lavoro
  • Evitare il consumo di caffè e alcolici
  • Monitorare il proprio stato di idratazione attraverso il colore e la quantità dell’urina

Acqua e aree ombreggiate
Si raccomanda di garantire la disponibilità di acqua potabile e aree ombreggiate per le pause. Le linee guida includono:

  • Bere frequentemente, soprattutto durante le ondate di calore, anche se non si avverte la sete
  • Predisporre punti di accesso all’acqua facilmente raggiungibili e mantenere l’acqua fresca (temperatura intorno ai 14-16 °C)
  • Fornire contenitori individuali per l’acqua (borracce, bottiglie, bicchieri) per ogni lavoratore
  • Utilizzare zaini o cinture per l’idratazione con sistemi di conservazione dell’acqua, soprattutto per attività all’aperto
  • Pianificare pause brevi, ma frequenti

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