I movimenti ripetitivi
In generale, un’attività lavorativa può essere costituita da uno o più compiti ripetitivi o non ripetitivi.
I compiti ripetitivi sono caratterizzati da sequenze di azioni di durata relativamente breve, dette “cicli”, che si ripetono più volte uguali a loro stesse; le “azioni” non sono i singoli movimenti articolari, ma una serie di gesti e movimenti di uno o più distretti articolari finalizzati al compimento di un’operazione elementare.
Le operazioni comportanti movimenti ripetuti degli arti superiori possono essere di diversa tipologia: esse comprendono la movimentazione di oggetti di peso leggero effettuata ad alta frequenza e le attività in cui, pur non venendo movimentati carichi, i movimenti delle braccia vengono ripetuti spesso e talvolta per periodi di tempo molto lunghi.
I disturbi per i lavoratori
I movimenti ripetitivi a livello lavorativo sono la principale cause delle patologie muscoloscheletriche degli arti superiori che possono portare a danni ai tendini (ad esempio tendiniti o epicondiliti al gomito detto anche gomito del tennista) e a forme di intrappolamento nervoso come la sindrome del tunnel carpale o la sindrome del canale di Guyon. Queste patologie sono in forte crescita in tutto il mondo industrializzato e rappresentano uno dei principali argomenti di interesse e di intervento nel campo della tutela della salute dei lavoratori.